Notizie di seconda fascia

Per chi sa leggere l’inglese ecco questa mancata “breaking news”: la storia curiosa del Dottor Mohamed Haneef, il medico indiano incriminato in Australia per i recenti attentati in Gran Bretagna.
http://www.guardian.co.uk/australia/story/0,,2136093,00.html
Fu arrestato perché avrebbe dato la sua sim card al cugino di secondo grado Sabeel Ahmed, il fratello del quale avrebbe guidato la jeep piena di bidoni di carburante dentro il terminal dell’aeroporto di Glasgow.

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Ma il Dottor Haneef è stato rilasciato per questi motivi:
1) la sua sim card non è stata ritrovata nella jeep, come inizialmente detto o scritto su TUTTI i media, ma era in possesso del suo cugino di secondo grado a Liverpool.
2) si è dimostrato che il Dottor Haneef non ha mai vissuto – come inizialmente sospettato e scritto su TUTTI i media – con nessuno degli indiziati dell’attentato in Gran Bretagna.

   Peter Russo, Dr Haneefs Australian lawyer, at Bangalore airport, where they were met by a huge media pack. Photo AFP.jpg Peter Russo, avvocato australiano del Dr Haneef, all’aeroporto di Bangalore, dove lui e il suo assistito sono stati assediati da reporter e fotografi.     Neighbors of Dr Haneef put up decorations outside his home. Photo AP.jpg Vicini di casa del Dr Haneef mettono decorazioni all’ingresso di casa sua.

Commenta Marco Mazzucco su www.luogocomune.net
“Ieri l’Australia ha dovuto liberare il dottore indiano accusato di complicità nei falliti attacchi terroristici di Londra e Glasgow, perchè non aveva uno straccio di prova per sostenere l’accusa. Ma il fatto dei dottori “musulmani” implicati nei falliti attentati di Londra se lo ricordano tutti, mentre questa notizia oggi riesce a trovarla soltanto chi la cerca col lanternino.
E così Al-Queda continua a vivere, nell’immaginario collettivo, nonostante in realtà sia una bufala dalla trasparenza ormai plateale.
I nostri giornalisti diventano in questo modo doppiamente complici di questo “terrorismo sintetico” che cerca in tutti i modi di tenere in scacco il mondo: prima nel passare notizie che non stanno nè in cielo nè in terra, senza porsi il minimo dubbio, e poi nel dimenticarsi di sottolineare la loro smentita – dicendo magari “Eh, cacchio, mi pareva strano!” – ogni volta che questa avvenga.”

Concordo con Mazzucco: tutti ricordiamo gli infiniti commentari, editoriali, glosse, che per giorni hanno infestato i nostri media e che grosso modo ruotavano intorno a questa domanda: “ma come possono dei medici, che lavorano per salvare le vite umane, pensare di architettare stragi?” Torneranno indietro costoro? Rettificheranno a seguito di questa notizia? I don’t think so = Non credo.
…ammesso che questa notizia circoli con la stessa enfasi con cui circolò quella del suo arresto… Signori, il dottor Haneef è musulmano: non è ciò sufficiente per convincere l’opinione pubblica della sua colpevolezza?

E il quotidiano australiano The Age dà questa notizia:
“Il primo ministro John Howard non chiederà scusa al medico indiano Mohamed Haneef, imprigionato per quasi quattro settimane a seguito della pasticciata indagine sul terrorismo.”

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3 Responses to Notizie di seconda fascia

  1. Andrea dicono:

    Grazie per la segnalazione, Paolo. Devo confessarti che da un mesetto a questa parte faccio molta fatica a leggere un giornale o gurdare un TG. Mi appare evidente l’appiattimento che si sta verificando nel mondo dell’informazione. Ieri a Capitana, per la presentazione di Nero Cagliari e dintorni, si è riflettuto dell’importanza della letteratura noir e di come questa abbia preso il posto del giornalismo di inchiesta. La mia impressione è che non sia scomparso solo il giornalismo di inchiesta ma che si stia sommergendo, seppellendo il giornalismo con le notizie, il giornalista con il giornale. Un tempo si pensava che comprando più di un giornale una persona poteva formarsi una propria opinione. Oggi non credo sia più così o meglio, non è sufficente. Mi sembra comunque che in giro ci siano anche “ferementi” che fanno ben sperare, e che internet, se ben utilizzato, sia un ottimo strumento per far “fermentare”. Da parte mia cerco di seminare un po’ di “perché?” nelle relazioni che ho con gli altri e con me stesso. Mi sembra un buon punto di partenza.
    Ciao Andrea

  2. Paolo dicono:

    A questo proposito vi suggerisco di leggere pure:
    http://www.pressante.com/content/view/616/39/
    …poi qualcuno mi dirà se ha ancora voglia di buttare i soldi nelle edicole…
    …ma faciteve nu gratta e vinci che è meglio và!

  3. Andrea dicono:

    L’ho letto ieri dopo averlo trovato seguendo il filo e l’onda sella tua segnalazione. Riflessione: a parte i giornali e i giornalisti, chi è veramente in grado di affermare pubblicamente “Scusatemi, ho sbagliato.” E anche vero che i giornali hanno delle responsabilità specifiche e che li compriamo (compravamo?) proprio per quello…
    Andrea

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