W LE CLASSACTION!!!!

Il Senato ha approvato ieri le class action, passate grazie all’errore di un senatore forzista (errore ispirato dal destino, dal patrono dei consumatori, fate voi) 

ansa_11637605_12250.jpg
«Che si tratti di un cambiamento di non poco conto – scrive oggi IL CORRIERE DELLA SERA – lo si capisce dalla reazione immediata di Confindustria. «È un atto di grave di ostilità all’impresa – sostiene – costituirà un nuovo pesante disincentivo a investire nel nostro Paese che già è agli ultimi posti in Europa per attrazione di capitali stranieri. È un provvedimento rozzo che espone le aziende italiane e i loro lavoratori a gravi rischi».
Eppure, prosegue il Corriere, «La possibilità di «azioni risarcitorie collettive» non è prevista nel nostro ordinamento, mentre lo strumento è molto diffuso in altri Paesi d’Europa e negli Stati Uniti. La class action è uno strumento processuale che consente a una pluralità di soggetti che intendano far valere un diritto – siano essi consumatori o utenti di un certo servizio – di adire l’autorità giudiziaria con un’unica causa i cui esiti si riflettano su tutta la categoria. La norma approvata dal Senato prevede l’ampliamento della platea dei soggetti che possono avviare l’azione, rispetto alle 16 associazioni del Consiglio nazionale consumatori e utenti che ne avevano facoltà secondo il ddl Bersani, attualmente all’esame della commissione Giustizia della Camera. L’obiettivo è quello di non privare della possibilità di agire per azioni risarcitorie agli altri soggetti portatori di interessi collettivi. Le ulteriori associazioni legittimate ad agire saranno individuate con decreto del ministro della Giustizia, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, sentite le competenti commissioni parlamentari.
TUTELA DELL’AMBIENTE – La class action era attesa già nella precedente legislatura perché il disegno di legge fu approvato dalla Camera dei deputati il 21 luglio 2004. A quell’approvazione non seguì però quella del Senato. E il provvedimento è rimasto in sospeso. Tra le grandi battaglie vinte in altri Paesi attraverso le class action ci sono, per esempio, le grandi cause contro le multinazionali del tabacco o quella contro la Pacific and Gas Company che contaminò le falde acquifere di una cittadina californiana, provocando tumori ai residenti, per la quale venne ottenuto un cospicuo risarcimento. «I diritti dei consumatori saranno sempre più intrecciati alla salute pubblica, alla sicurezza e all’ambiente», ha sottolineato Legambiente.
vedi: Il Corriere della Sera http://www.corriere.it/economia/07_novembre_15/class_action.shtml

 Altri esempi?: enron.jpg
Enron, uno dei piu’ gravi scandali finanziari nella storia degli Stati Uniti
I giurati del processo Enron chiedono un ulteriore aggiornamento. «È l’ultima di una serie di richieste ed è segno di una ponderata e lenta deliberazione» commentava Mary Flood sullo HOUSTON CHRONICLE del 25 maggio 2006.  Gli ex capi del colosso dell’energia Ken Lay e Jeff Skilling erano accusati di associazione a delinquere, frode, riciclaggio, insider trading e falso in bilancio. Intanto gli ex azionisti chiesero e ottennero il risarcimento per 6,6 miliardi di dollari, uniti in “class action” una forma di azione legale collettiva inesistente in Italia.

E ancora su Il Sole 24ore:
«L’articolo introduce nel Codice del Consumo (Dlgs 206/2005) l’articolo 140-bis, tutto dedicato all’azione collettiva risarcitoria. Le associazioni dei consumatori e degli utenti possono richiedere singolarmente o collettivamente al tribunale del luogo ove ha la residenza il convenuto, la condanna al risarcimento dei danni e la restituzione delle somme dovute direttamente ai singoli consumatori interessati, in conseguenza di atti illeciti. Un decreto del ministreo della Giustizia , di concerto con quello dello Sviluppo economico, sentite le commissioni parlamentari, individuerà le ulteriori associazioni di consumatori, investitori e gli altri soggetti portatori di interessi collettivi legittimati ad agire. La definizione del giudizio rende improcedibile ogni altra azione ai sensi dell’articolo in esame nei confronti degli stessi soggetti e fattispecie. L’articolo precisa che in caso di soccombenza, anche parziale, del convenuto, lo stesso é condannato al pagamento delle spese legali. In ogni caso, il compenso dei difensori del promotore dell’azione collettiva non può superare l’importo massimo del 10 per cento del valore della controversia. Le disposizioni diventano operative dopo 180 giorni dall’entrata in vigore della Finanziaria (che ogni anno entra in vigore il 1° gennaio).»
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2007/11/confindustria-class-action.shtml?uuid=5553ab44-93af-11dc-9573-00000e251029

Ma cosa dicono delle class action le associazioni dei consumatori?

“La class action è uno strumento di civiltà giuridica. Con uno strumento di deterrenza come questo si cacceranno i truffatori e rimarrano le imprese più oneste” dice il presidente Adusbef Elio Lannutti. http://www.adusbef.it/ 

Altroconsumo http://www.altroconsumo.it/
top.jpg

n° 1  – febbraio 2006
«I recenti scandali finanziari (ma non solo) hanno riproposto l’esigenza di azioni collettive risarcitorie a tutela dei consumatori. L’esperienza nordamericana è suggestiva ma non priva di effetti contraddittori. In Europa e in Italia occorre un modello originale di class action che costituisca uno strumento processuale più efficace per i consumatori danneggiati, ma anche un mezzo più moderno di regolazione del mercato. (Paolo Martinello)»

 Parmalat: al via la class action 09-03-2004
«Abbiamo iniziato a muoverci concretamente a tutela dei risparmiatori colpiti dal crac Parmalat. Assieme a Deminor, società indipendente di consulenza agli investitori in materia di corporate governance di respiro internazionale, partecipiamo alla class action negli Usa: la causa legale negli Stati Uniti ha l’obiettivo di ottenere il risarcimento dei danni nei confronti di tutti i soggetti coinvolti (le società del gruppo Parmalat, le società di revisione e le banche americane). Tutti i risparmiatori nelle medesime condizioni beneficeranno dell’esito della causa.»

E all’estero:

http://www.guardian.co.uk/business/2007/aug/24/britishairways.theairlineindustry/
Five airline executives have been named in a lawsuit seeking damages over the fuel surcharge price-fixing for which British Airways was fined $300m (£150m) yesterday.
A class action suit filed in the United States names three former BA executives: Ian Burns, who was head of communications; Martin George, who was commercial director; and Alan Burnett, formerly head of UK and international sales.
(The Guardian, 24 agosto 2007)

http://www.guardian.co.uk/environment/2007/jan/08/pollution.internationalnews/
UK class action starts over toxic waste dumped in Africa.
Lawyers will today begin preparing the ground for one of the largest class actions heard in the UK over 400 tonnes of allegedly highly toxic waste dumped in the Ivory Coast from a cargo ship chartered by a London-based company.
(The Guardian, 8 gennaio 2007)

Ma, scrive il Sole 24ore di oggi:
«Forza Italia non ci sta a introdurre la class action in finanziaria. Quando il presidente Marini annuncia che «adesso si passa al voto», si alza nell’emiciclo qualche fischio dai banchi dell’opposizione. Tutti in piedi, dai banchi azzurri, a protestare. Il più convinto, Maurizio Sacconi prima sbatte i giornali sul banco, poi si toglie una scarpa e la sbatte sul banco.»
E’ un bene che sia accaduto. Così sappiamo se stare dalla parte dei vertici Enron, di chi vende azioni Parmalat o bond argentini, dichi butta 400 tonnellate di rifiuti tossici in Costa d’Avorio (come scrive il Guardian dell’8 gennaio 2007, vedi sopra), di chi “non ci sta” a introdurre gli strumenti che limitano il potere delle wannamarchi, oppure se stare dalla parte dei consumatori, della gente che rischia di subire perché non è in grado di incaricare un avvocato.

Jeff Skilling, executive della Enron.jpg Jeff Skilling, executive della Enron. A me ricorda… con tutti quei denti, quel sorrisone millantatore… dunque mi ricorda… No, non è Wanna Marchi, mah! Ci penserò.

Questa voce è stata pubblicata in diario dei pensieri sparsi. Aggiungi ai segnalibri il permalink.

One Response to W LE CLASSACTION!!!!

  1. Paolo dicono:

    Per completezza allego un commento di segno opposto, del Prof. Michele Trancossi: “La truffa della finta class-action”
    http://www.disinformazione.it/class_action.htm

I commenti sono stati chiusi.