SCENE DI CACCIA ALLE STREGHE

Per farsi spiare negli Usa basta opporsi alla pena di morte o alla guerra in Iraq. Talvolta anche meno

dal Washington Post:

Spionaggio da parte della polizia
Gli attivisti spiati ne discutono in un incontro
Perché alcuni sì, altri no
di Lisa Rein
Washington Post Staff Writer
domenica, 12 Ottobre 2008

Traduzione: Paolo Maccioni (qui l’articolo originale)
53 uomini e donne sono stati ingiustamente classificati fra i terroristi dalla polizia di stato del Maryland: fra loro due suore cattoliche, un candidato Democratico per il congresso, un uomo che promuove campagne contro il reclutamento militare nelle scuole secondarie e una persona che non ha mai messo piede nello stato.
Tutti costoro condividono la passione per la protesta politica pacifica. Gli attivisti sono stati convocati la scorsa settimana per un riesame dei files che li riguardano prima di essere cancellati dai database statali e federali che seguono le tracce dei sospettati di terrorismo. Le identità di costoro indicano che le operazioni di sorveglianza della durata di 14 mesi fra il 2005 e il 2006 avevano come oggetto non soltanto oppositori locali della pena di morte e della guerra in Iraq, come sottolinea la polizia, ma un gruppo più largo.
L’avvocato Barry Kissin, residente a Frederick, sua moglie ed altri due membri della Coalizione per l’Azione Progressista di Frederick hanno ricevuto la settimana scorsa una lettera dalla polizia in cui si notificava loro di essere sulla lista. Sin dagli episodi delle lettere all’antrace del 2001, il gruppo si è dedicato a dimostrare pacificamente contro l’espansione governativa della ricerca sulle biodifese a Fort Detrick(1), sostenendo che la ricerca costituirebbe una minaccia per la salute.
“Questo è ciò che legava noi quattro”, dice Kissin, che si è candidato senza fortuna per il Congresso coi Democratici nel 2006. Kissin è uno dei 70 attivisti che ieri hanno preso parte presso la Chiesa Presbiteriana di Takoma Park ad un forum patrocinato dal Centro per la Pace di Washington per discutere la strategia da adottare affinché i loro nomi siano cancellati da qualsiasi database anti-terrorismo. Fra le questioni sollevate, quella relativa al perché alcuni di loro siano stati spiati ed altri siano stati risparmiati. Alcune fra le persone menzionate nei documenti della sorveglianza resi pubblici a luglio grazie alla ACLU (Unione Americana per le Libertà Civili) del Maryland – che ha fatto istanza affinché i documenti venissero resi pubblici come previsto dalla legge – non sono state contattate dalla polizia.
Alcuni individui i cui nomi risultano sulla lista hanno affermato che non si trovavano nel Maryland quando le attività di spionaggio hanno avuto inizio, sollevando immediatamente in loro il dubbio che le operazioni siano durate più a lungo o che i loro nomi siano stati importati da altri database. Gli attivisti hanno reagito con rabbia all’apprendere che non sarà loro permesso di ottenere copie dei file che li riguardano né di poterle esaminare insieme agli avvocati della ACLU che rappresentano parecchi di loro.   L’articolo continua nei commenti

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3 Responses to SCENE DI CACCIA ALLE STREGHE

  1. paolo dicono:

    “Non sono un estremista, nessuno di noi lo è”, ha detto David Zirin, di Silver Spring, editorialista sportivo e attivista contro la pena di morte, riferendosi alle parole pronunciate dall’ex sovrintendente della polizia di stato Thomas E. Hutchins all’udienza della settimana scorsa.
    Il portavoce della polizia del Maryland Greg Shipley ha detto venerdì di non sapere in che modo i vertici della Divisione Sicurezza Interna ed Intelligence hanno deciso quali nomi inserire nei database. “Ciò che [il soprintendente della Polizia di Stato Col. Terrence B. Sheridan] ha detto è che l’azione intrapresa non era appropriata: ecco perché detti nominativi verranno cancellati”.
    Il Senatore Jamie B. Raskin (Democratici – Montgomery) ha comunicato al gruppo che intende co-sponsorizzare un disegno di legge per la prossima sessione legislativa che proibisca il controllo da parte della polizia di qualsiasi gruppo politico, a meno che non ci sia un “articolato” sospetto di attività criminosa.
    La protesta antiguerra ha portato suor Carol Gilbert e suor Ardeth Platte, entrambe di Baltimora, alla prigione federale del Colorado per essere penetrate in una base militare ed avere fatto sgocciolare sangue sul cilindro contenitore di un missile nucleare per protestare contro la guerra in Afghanistan. Quando hanno ricevuto la lettera dalla polizia di stato si sono risentite perché avrebbero dovuto riesaminare solo le informazioni “rilevanti” raccolte su di loro dalla polizia. “Per quanto mi riguarda, qualsiasi cosa abbiate su di me è rilevante”, ha detto la Gilbert.
    Nancy Kricorian, scrittrice di New York che coordina la sezione del medesimo stato di Codice Rosa(2), gruppo nazionale non violento di donne contro la guerra, ha detto di aver ricevuto lunedì una e-mail dalla polizia dello stato che le chiedeva il suo indirizzo. Ha pensato fosse uno scherzo. “In tutta onestà, non sono mai stata nel Maryland”, ha affermato, benché possa aver guidato lungo la strada interstatale 95 fino a Washington(3) per una marcia della pace in occasione della Festa della Mamma a Lafayette Square. Quando Codice Rosa organizza una protesta a New York, è lei che ne dà comunicazione alla polizia. “Per me tutto ciò è paradossale: sono io il legame con la polizia”.
    Nonostante la maggior parte degli attivisti sulla lista sembrino rappresentare cause progressiste, anche un neonazista, il sedicente leader del Partito americano dei lavoratori nazionalsocialisti, ha detto di essere stato contattato dalla polizia la scorsa settimana. William A. White ha detto di essersi trasferito da Derwood (Maryland) a Roanoke (Virginia), nel 2003, e di domandarsi perché mai fosse sotto sorveglianza. White afferma di perorare la non-violenza, tuttavia ha dovuto affrontare diversi capi d’imputazione.
    Pat Elder di Bethesda ritiene di essere finito nel mirino per aver capitanato una rete nazionale che si oppone al reclutamento militare nelle scuole superiori. Quando ha chiamato la polizia per il riesame del suo file, gli è stato detto che avrebbe avuto solo mezzora di tempo. Alla sua richiesta di maggior tempo, il comandante al telefono gliel’ha concesso, poiché il suo file era “piuttosto corposo”.
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    Note:
    (1) Da Fort Detrick partì il ceppo di antrace che seminò il panico fra i membri del Congresso Usa nell’autunno del 2001, benché attribuito al regime irakeno. Vedi http://dir.salon.com/story/news/feature/2002/01/26/assaad/ e http://www.counterpunch.org/monbiot0521.html
    (2) vedi: http://www.codepink4peace.org/
    (3) La Interstate 95 è la principale strada che percorre tutta la costa est degli Usa. Nel tragitto New York – Washington D.C. attraversa il Maryland.

  2. Matzuyagi dicono:

    Il livello di intimidazione e controllo nei confronti degli attivisti in USA sta diventando intollerabile.
    Spero che il clima possa cambiare al più presto.

  3. Gianluca Floris dicono:

    Ho paura che l’atmosfera peggiorerà. Credo che vincerà McCain perché la lobby antidemocratica non intende perdere la posizione chiave da anni alla casa bianca.

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