VITELLI E FALSI AMICI

il Giornale di Sardegna Martedì 15 marzo 2005

“I Vitelli dei romani sono belli” può considerarsi – con un minimo di forzatura – il più lungo “false friend”. Letteralmente falsi amici, i false friends sono parole o espressioni di altre lingue che somigliano a parole o frasi della lingua di partenza e invece hanno altri significati. Ad esempio, la parola spagnola “salida” non significa salita ma uscita. Equivoco che può sorgere se si parla della “salida” di Aznar di un anno fa, magari associata al “subir” di Zapatero. Aznar non “salì” da nessuna parte e non fu Zapatero a “subire”. Fu semmai il primo a uscire di scena, mentre sullo scranno più alto della Moncloa fu Zapatero a salire, ossia a “subir”, malandrino verbo false friend. Tra i più famosi false friends della lingua inglese c’è actually, che non significa “attualmente” ma “in effetti”, o “a dire il vero”. Ad esempio, se in un articolo sulla libertà di stampa leggiamo: “actually, Italy downgraded”, non vuol dire che “attualmente” l’Italia è retrocessa (perché è già da diversi anni che retrocede) ma che “in effetti” è retrocessa, anche sotto quel profilo. Altro famoso false friend dell’inglese è eventually, che non vuol dire “eventualmente” ma “alla fine”. Se per esempio sul sito dell’International Press Institute leggiamo che il conflitto di interessi in Italia potrebbe restare “eventually unsolvable” non dobbiamo intendere, purtroppo per le nostre speranze, “eventualmente” ma “alla fine” irrisolvibile. Un fenomeno da considerare poi è quello della assimilazione del significato, per cui un’espressione smette di essere falsa e si fa amica. Vent’anni fa “to realize” era un false friend, oggi realizzare si usa anche in italiano per dire: rendersi conto, capacitarsi, come nella frase: “ancora non riesco a realizzare che negli Usa abbiano rieletto George W. Bush”. Insomma, abbiamo imparato non tanto a diffidare che i vitelli dei romani siano poi così belli come vogliono farci credere, ma piuttosto a dubitare che certe parole abbiano quel significato apparente. Si dovrebbe pure aggiornare la lista dei false friends con un’altra espressione: Freedom House, nome dell’istituto statunitense secondo cui nella graduatoria della libertà di stampa nel mondo l’Italia giace al 74° posto (dietro Benin e Botswana). Freedom House letteralmente significa casa della libertà, ecco perché è un false friend.

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