L'INCUBO DELLA CECITÀ CHE AMMORBA GLI USA

Il Giornale di Sardegna domenica 4 settembre 2005

Nel romanzo “Cecità”, José Saramago racconta l’abbrutimento di una comunità colpita da una misteriosa epidemia. Il romanzo del Premio Nobel portoghese è una buona metafora dell’agghiacciante dopo Katrina. E su mancati soccorsi, saccheggi e violenze non vanno trascurate alcune questioni. Eccone alcune. Circa 46 milioni di cittadini statunitensi non hanno assistenza medica. Il 13% vive sotto la soglia di povertà, percentuale in costante crescita: dal primo mandato di Bush ad oggi ci sono 4 milioni di indigenti in più negli Usa. Un altro punto è il legame fra effetto serra e forza degli uragani, come teorizza Kerry Emanuel, metereologo del prestigioso MIT. Infine: oltre alle vittime, cinicamente, si contano i danni agli impianti petroliferi che hanno causato il quasi raddoppio dei prezzi della benzina negli States. Insomma gli Usa di Bush sono un paese che produce miseria e inquinamento, che non ratifica il pur blando protocollo di Kyoto, che fa versare “blood for oil” e nel quale le armi circolano con facilità. Come per un oscuro disegno del destino, tutti questi elementi a New Orleans si sono rimescolati fra loro ritorcendosi contro il Paese come un cancro. “Ci vorranno anni per riparare i danni” ha detto Bush dopo avere presieduto alla Casa Bianca una riunione del comitato d’emergenza allargata a tutto il suo gabinetto. È vero, ce ne vorranno almeno tre di anni: quelli che mancano alla fine del suo mandato. Per uscire dall’incubo della cecità che ammorba gli Usa.

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